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29 settembre 2011

Recensione di The Movie Concert su I Think Magazine

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Suonano le prime note di Mission Impossible Theme, ed è un successo. L’idea di questo cd nasce quando un ragazzino sudcoreano chiede a Paolo Sereno di eseguirne l’arrangiamento su Youtube. Succede un putiferio in rete: uno, due, cinque, dieci milioni di click per vedere la Mission Impossible suonata da un bambino prodigio alle prese con un brano inusuale per la chitarra!

Tutto il disco è un concatenarsi di cover riarrangiate e pezzi inediti. Il riarrangiamento tende quasi a far dimenticare l’originale, restituendolo in una forma diversa e migliorata, che fidelizza l’orecchio anche di un ascoltatore poco attento. Come per Cheek To Cheek, brano di Irving Berlin del 1935, tema swing che fece da colonna sonora per il musical Cappello a Cilindro con i grandi Fred Astaire e Ginger Rogers, suonata con maestria e accompagnata da un’improvvisazione memorabile del violinista Leo Gadaleta; ma anche Peter Gunn Theme, notissima colonna sonora di The Blues Brothers, film di John Landis del 1980, e Last Train Home, memorabile pezzo di Pat Metheny, evocativo di un viaggio notturno in treno, con i sedicesimi ribattuti sul basso e la maestria del fingercussion style.

L’idea delle colonne sonore va avanti utilizzando alcuni brani già in repertorio (come Forbidden Colours di Sakamoto, colonna sonora di Furyo, e Nuovo Cinema Paradiso, medley originalissimo registrato dal vivo, che racchiude tre dei temi più famosi di uno dei film italiani vincitori dell’Oscar) e creando nuovi arrangiamenti come quello de La Vita è bella (con al mandolino l’ottimo Paolo Codognola, strumento che ricorda la tradizione greca col suo sirtaki).
In ogni caso tutto ciò che si ascolta non è frutto di sovraincisioni: tutto ciò che si sente è prodotto in diretta dalle mani e dalla chitarra senza overdubbing o effetti particolari. Il disco si conclude con la trilogia di Danza Bianca: tre brani dedicati a quella terra di mare e pescatori e di giornate senza tempo, che è la Puglia. Da Prayer, brano di introduzione della trilogia, passando per Vele di Settembre, e arrivando a Danza Bianca, che ne conclude il trittico, si nota un crescendo di festa, per il ritorno dei mariti-pescatori, dopo la lunga preghiera e l’attesa impaziente delle loro donne.

Il filo conduttore del cd salta all’orecchio: si tratta di musica colta, di alto livello, che è diventata pop grazie alla sua estrema capacità comunicativa o perchè utilizzata in qualche film. Parallelismo che ben si sposa con l’idea che questo disco e la tecnica del suono di Paolo Sereno vogliono trasmettere: una chitarra che sia uno strumento colto e popolare nello stesso momento, in un equilibrio delicato a testimonianza perenne della grandezza della musica.

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